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ALTRI SPORT | 02 settembre 2014, 10:48

Straordinario Vittorio Podestà ai Mondiali di paraciclismo

A Greenville, negli Usa, la rassegna iridata si è chiusa con un nuovo exploit del quarantunenne olimpionico chiavarese, che ha letteralmente dominato la gara individuale in linea, conquistando una splendida medaglia d'oro, che si aggiunge all'oro a squadre e all'argento nell'individuale a cronometro

Nella foto tratta dal profilo facebook di Vittorio Podestà, il campione chiavarese, visibilmente commosso, sul gradino più alto del podio mondiale, con medaglia d'oro al collo e maglia iridata

Nella foto tratta dal profilo facebook di Vittorio Podestà, il campione chiavarese, visibilmente commosso, sul gradino più alto del podio mondiale, con medaglia d'oro al collo e maglia iridata

C’è sempre una prima volta, anche per un campione del calibro di Vittorio Podestà, il quarantunenne olimpionico chiavarese, grande specialista dell’handbike.

A Greenville, città statunitense della Carolina del Sud, dove, nella notte tra lunedì e martedì, si sono conclusi i campionati del mondo di paraciclismo, Podestà ha conquistato, per la prima volta nella sua lunga e prestigiosa carriera sportiva, la medaglia d’oro iridata nella prova individuale in linea.

In questo tipo di gara Vittorio, tesserato per la categoria H3, poteva già vantare il bronzo ottenuto dodici mesi fa, sulle strade canadesi di Baie Comeau, teatro dell’edizione 2013 dei Mondiali, oltre al bronzo olimpico, vinto nel 2012 ai Giochi di Londra.

Già a fine luglio, a Segovia, in Spagna, quando aveva alzato al cielo la sua prima Coppa del Mondo, il fortissimo atleta chiavarese aveva lasciato intravedere la concreta possibilità di poter dire la sua anche in linea e non soltanto a cronometro - da sempre la sua autentica specialità - in vista dei successivi campionati del mondo. E così, puntualmente, è stato.

Vittorio, probabilmente, non aveva ancora digerito sino in fondo il secondo posto a cronometro di sabato, quando la medaglia d’oro, che era stata sua un anno fa in Canada, gli era sfuggita per appena sei secondi, e dopo aver peraltro fatto registrare il miglior tempo a metà percorso.

<Non ho mai sofferto così tanto in una gara - aveva confessato Podestà al termine di quella prova - abbiamo infatti gareggiato con una temperatura di trent’otto gradi e con il cento per cento di umidità, e su un percorso che non dava neppure un attimo di respiro>.

Ma Vittorio, fin da subito, era più che mai intenzionato a prendersi la rivincita in linea, nella prova in cui da tanto tempo sognava di mettere a segno un colpaccio che, sino ad oggi, aveva soltanto sfiorato.

E così ecco che, lungo un tracciato di 10,2 km, da ripetere sei volte, per un totale di 61,2 km, il chiavarese ha letteralmente dominato la scena, portandosi fin da subito in testa alla gara e imprimendo un’andatura che ha progressivamente scremato il gruppo, sino a lanciarsi in una sensazionale fuga solitaria.

Al termine, dopo aver mantenuto un’andatura media superiore ai 37 km orari, Vittorio è transitato sotto lo striscione del traguardo solitario e a braccia alzate, chiudendo con il tempo di 1 ora 38’ 33’’ e infliggendo agli avversari distacchi davvero considerevoli, impressionanti.

Il secondo classificato, lo svizzero Heinz Frei, che lo aveva preceduto di una manciata di secondi nella prova contro il tempo, ha accusato un ritardo finale di 1’ 52’’, mentre l’austriaco Walter Ablinger, è giunto terzo a 3’ 14’’.

Si è chiuso così, in maniera davvero trionfale, il Mondiale 2014 di Vittorio Podestà, che può quest’anno esibire, nel proprio personale medagliere, due ori: uno appunto nell’individuale in linea e l’altro conquistato, nella gara d’esordio, nella prova a squadre, il cosiddetto team relay, in cui si è confermato campione del mondo (ai Giochi Paralimpici di Londra di due anni fa fu argento), insieme agli altri due azzurri Alex Zanardi e Luca Mazzone; e un argento, ottenuto nella cronometro individuale, in cui era campione uscente, specialità in cui può vantare anche un altro oro iridato (Bordeaux 2007) e due bronzi olimpici (Pechino 2008 e Londra 2012).

Redazione

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