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CALCIO | 16 settembre 2014, 18:05

Promozione: Foppiano e Manfredi, mister e…papà

I tecnici del Leivi hanno alle loro dipendenze i propri figli che domenica si sono ritrovati contro nel derby. Manfredi:”Allenare il proprio figlio non è facile, ma sia mio figlio che quello di Mauro sono di buona qualità”. Foppiano:”Vero, Ivan e Alessandro fino ad ora hanno ottenuto meno di quello che meritano”.

Da sinistra Tony Manfredi (Leivi) e Mauro Foppiano (Moconesi).

Da sinistra Tony Manfredi (Leivi) e Mauro Foppiano (Moconesi).

Allenatori di calcio e anche papà. Accade in Promozione in due squadre del levante: Leivi e Moconesi. Al Leivi Tony Manfredi ha in rosa il figlio Ivan, classe ’96, centrocampista centrale, ex giovanili di Entella, Sampdoria e Lavagnese, l’anno scorso al Santa Maria. “Il suo arrivo al Leivi è stato dettato anche dal fatto che Ivan era uno degli ultras della squadra – racconta il papà -. Quando io sono diventato allenatore del Leivi, non portarlo con me sarebbe stato come fargli un dispetto. Problemi per il fatto che sia mio figlio? A dire la verità qualcuno sì. Abbiamo già fatto un anno insieme alla Lavagnese e mi dicevano che tendevo a farlo giocare meno di quanto meritava. Qui mi consulto con il mio secondo Mirko Nobile. Però devo dire una cosa: sia Ivan che il figlio di Mauro Foppiano sono due giocatori di buona qualità. E questo naturalmente mi agevola”.

Sulla stessa linea anche Mauro Foppiano, tecnico del Moconesi. Con lui c’è Alessandro, classe 1993, attaccante, ex del Casarza, ma con un passato nelle giovanili della Lavagnese con cui ha totalizzato anche trentasei presenze in Serie D. “Alessandro ha insistito per venire con me al Moconesi e a me ha fatto piacere – dice Foppiano senior -. Però sa anche che quando entro in campo non guardo in faccia nessuno. Concordo con Tony quando dice che sono due ragazzi di buona qualità. Non è un mistero che se Ivan Manfredi non fosse andato al Leivi, l’avrei portato con me al Moconesi. Sono due ragazzi che fino ad ora hanno raccolto meno di quanto meriterebbero”.  

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