Santa Margherita perde un pezzo di storia sportiva, legata a una disciplina come il canottaggio, che in città vanta una tradizione fortemente radicata. Si è infatti spento, all’età di 102 anni, Francesco “Checchin” Pittaluga, ex vogatore della Canottieri Argus, sodalizio fondato nel 1910 e da alcuni anni presieduto da Francesco Ferretto.
Nato a “Santa” l’11 ottobre 1913, Pittaluga viene ricordato soprattutto per aver partecipato, nel 1936, alle Olimpiadi di Berlino, quando fece parte del “quattro senza” che si piazzò al quarto posto. Pittaluga ricopriva il ruolo di prodiere nell’armo che schierava a capovoga suo zio, Antonio Ghiardello, anch’egli sammargheritese, che già da tempo si era trasferito a Roma e che aveva formato quell’equipaggio, comprendente anche un altro suo nipote, Antonio Luxardo (secondo remo), cugino di Pittaluga, e il brianzolo Aldo Pellizzoni (terzo remo).
Pittaluga fece poi ritorno in Liguria, trasferendosi a Genova, dove iniziò a lavorare come ferroviere, passando in forza al gruppo sportivo del Dopolavoroferroviario, sempre con il cugino Antonio Luxardo e a un altro sammargheritese, Agostino Massa. I tre, insieme al genovese Gaetano Petrucci, formarono un nuovo “quattro senza”, capace di conquistare due medaglie continentali, grazie al bronzo agli Europei del ’37 ad Amsterdam e all’argento del ’38 a Milano.
Di ritorno a Santa Margherita dopo la guerra, “Checchin”, che poteva vantare anche numerosi successi in campo nazionale, ricoprì, sino agli anni ’70, il ruolo di tecnico alla Canottieri Argus, che nell’ottobre 2013 celebrò con una festa il suo centesimo compleanno.
I funerali di Pittaluga, che lascia il figlio Gino, verranno celebrati venerdì alle 10 nella chiesa di San Giacomo di Corte, giovedì alle 16 il rosario a Sant’Erasmo.