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ATTUALITA' | 01 aprile 2015, 17:21

Aco Liguria non condivide la Legge Regione Liguria sui Marina Resort

Aco Liguria non condivide la Legge Regione Liguria sui Marina Resort

Il D.L. 12 settembre 2014, n. 133 (cd. “Sblocca Italia”), convertito in Legge 11 novembre 2014, n. 164, ha equiparato alle strutture ricettive all’aria aperta le strutture organizzate per la sosta e per il pernottamento di turisti all’interno delle proprie unità da diporto, ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato (cd. marina resort).

 

Ciò comporta l’applicazione alle prestazioni rese ai clienti alloggiati nei “marina resort” dell’aliquota IVA al 10%,  anziché al 22%

 

Come ben comprensibile lo scopo principale è quello di rilanciare il turismo nautico che nel nostro paese ha attraversato e sta attraversando una grave crisi grazie anche a  normative sbagliate.

 

Con Decreto del 3 ottobre 2014 il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha individuato i requisiti necessari ai fini dell’equiparazione dei marina resort alle strutture ricettive all’area aperta e che risultano essere:

 

 1. POSTI BARCA

    Area idonea ed attrezzata per consentire l'ormeggio in  sicurezza ad un numero di unita' da diporto non inferiore a sette

2. IMPIANTI

    Impianto di comunicazione e di allarme in caso di emergenza

    Impianto elettrico con colonnine appositamente attrezzate

    Impianto di illuminazione

    Impianto idrico

    Impianto di rete fognaria tradizionale o forzata

    Impianto di prevenzione incendi ai sensi della vigente normativa

3. SERVIZI, ATTREZZATURE E IMPIANTI COMPLEMENTARI

    Vigilanza

    Pulizia ordinaria delle aree comuni

    Pulizia delle installazioni igienico-sanitarie

    Raccolta  e  smaltimento  rifiuti  solidi  e   pulizia   appositi recipienti

    Installazioni igienico-sanitarie di uso comune

    Cassetta di Pronto soccorso ai sensi della vigente normativa

    Erogazione acqua potabile

    Attrezzatura di ristoro

4. DOTAZIONI E IMPIANTI NELLO SPECCHIO ACQUEO

    Aspiratore acque nere di bordo

 

 

Poiché ogni singola Regione può emanare, trattandosi di materia turistica,  una disciplina di dettaglio, stabilire particolari standard o dotazioni delle strutture ricettive, classificarle in base ai servizi offerti, organizzarne la promozione ecc.,  la regione Liguria ha provveduto ad emanare una propria Legge, la n° 32/2014.  Purtroppo a mio parere………………………. dice Angelo Siclari Presidente di ACO Liguria, l’Associazione che raggruppa tutti i concessionari di posti barca del Tigullio e del Porto di Camogli……………………..  la Legge Regionale emanata in Liguria è molto restrittiva. All’art. 26  della Legge Regionale, infatti,  i  “Marina Resort”  vengono citati con solo due semplici commi che, a mio modo di vedere,  nel contenuto ne sminuiscono l’importanza  che invece il legislatore nazionale ha voluto dare a tale argomento proprio nello spirito di rilanciare la filiera della nautica da diporto.

 

Vediamo cosa recita la norma regionale ligure:

 

All’art. 26 (Marina resort)

 

1. Sono “marina resort” le strutture ricettive organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti all’interno delle proprie unità da diporto ormeggiate in uno specchio acqueo appositamente attrezzato, purché posseggano i requisiti tecnici e forniscano i servizi accessori alla sosta e al pernottamento di tipo alberghiero, previsti dalle specifiche disposizioni attuative. 

 

2. I “marina resort” possono fornire i servizi ricettivi di cui al comma 1 esclusivamente alle unità da diporto in transito e per un periodo di soggiorno non superiore a quarantacinque giorni consecutivi.

 

La norma nazionale, invece,  prevede una sosta in aree appositamente attrezzate e quindi non in transito e per un periodo non superiore all’anno, così come chiarito anche dalla stessa Agenzia delle Entrate. In questo senso sembra essersi orientato anche l’art. 32 comma 1,   D.L. n. 133/2014, laddove ha definito i marina resort quali “strutture organizzate per la sosta ed il pernottamento di turisti all’interno delle proprie unità da diporto ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato”,  senza parlare di transito.

 

Peraltro   dovendosi individuare nel “turista” l’eventuale destinatario dei servizi offerti da marina resort (e più in generale dei servizi offerti dalle strutture ricettive che beneficiano dell’aliquota IVA nella misura del dieci per cento), non sembrerebbe necessario circoscrivere esclusivamente alle imbarcazioni in transito (ossia, secondo la definizione ad esse attribuita, alle imbarcazioni che stanziano nel perimetro del porto per periodi di tempo molto brevi e in modo occasionale) la fruizione dell’aliquota agevolata, essendo, in effetti, compatibili con la nozione di turista anche soggiorni di durata più lunga (ad esempio soggiorni per più settimane, o per intere stagioni), così come del resto avviene anche nelle altre strutture turistico-ricettive. Anche soggiorni prolungati, pertanto, potrebbero fruire del trattamento IVA agevolato, dovendosi, tuttavia ritenere che tali soggiorni, per le considerazioni già espresse, non possano prolungarsi per periodi di tempo superiori ad un anno.

 

La norma Ligure è pregiudizievole poiché basti immaginare 45 gg in Liguria e magari 364 gg nella vicina Toscana per comprendere come ben fa il diportista a scegliere quest’ultima Regione per la sosta.

 

Le altre leggi regionali che hanno disciplinato tale equiparazione (ad es. Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna), come pure la norma da ultimo introdotta a livello nazionale, non sembrano, tuttavia, aver inserito simili limitazioni.

 

Nei porti ove le Regioni non hanno ritenuto legiferare si applica la norma nazionale, anche se su tale argomento l’Assessore Regionale Angelo Berlangeri non pare esserne convinto.

 

 

Siamo assolutamente d’accordo…………….dicono in ACO Liguria……………….. con l’Assessore Berlangeri quando egli evidenzia che il principio è quello di far sì che sempre di più  i porticcioli turistici diventino degli alberghi del mare, con un completo livello di accoglienza e non parcheggi del mare”, ma la norma destinata solo alle unità in transito e per un periodo così breve non potrà,  a nostro avviso, dare i risultati sperati ad un comparto come quello della nautica da diporto che soffre di una crisi cronica e che solo con norme liberiste e di apertura può sperare nella ripresa. Ci auguriamo, pertanto, che nella nostra Liguria  la Legge sui Marina Resort venga rivista.  

Angelo Siclari (pres. Aco Liguria)

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