Daniele Gastaldello, capitano e simbolo della Sampdoria, è stato ospite a Santa Margherita del "Santa Claus Village", dove ha tenuto una lezione sui "valori nel mondo dello sport". A fare gli onori di casa, il vulcanico presidente Ascom di Santa Margherita, Massimiliano Zanasi, che si è presentato con la maglietta del Genoa. Ad ascoltare Gastaldello, tanti bambini e piccoli calciatori della Sammargheritese.
E' stata caccia all'autografo e alle fotografie ma anche occasione per parlare seriamente dei valori dello sport. "Bambini - ha detto Gastaldello - prima di pensare di diventare calciatori, dovete diventare uomini. Il mondo del calcio è sotto gli occhi di tutti, qualsiasi cosa viene ingigantita: per essere all'altezza, bisogna davvero aver ricevuto ottimi insegnamenti".
Un bambino ha chiesto a Gastaldello quale è stato l'avversario più forte mai incontrato. Cassano? Balotelli? Del Piero? "No, il più forte in assoluto è stato Ronaldo, il Fenomeno - ha sorriso Gastaldello -. Quando lo ho affrontato, era già il "secondo" Ronaldo ma era comunque imprendibile". Il capitano della Sampdoria ha anche ricordato un curioso particolare della sua carriera: "Ero pronto a trasferirmi al Genoa ma - ha detto Gastaldello - quando ero in vacanza in Grecia è arrivata la chiamata della Sampdoria e sono diventato blucerchiato. La vita è fatta di scelte, bisogna essere bravi e fortunati a prendere quella giusta al momento giusto".
Gastaldello a Santa Margherita è arrivato con la famiglia: moglie e due bambini. "Ho sempre e solo pensato a giocare a calcio poi, quando formi una famiglia, il calcio passa in secondo piano e pensi più agli affetti. Bambini, ricordatevi che un calciatore finisce la sua carriera a 35/38 anni, poi ha un'altra vita davanti e per affrontarla, bisogna essere uomini, non più calciatori".
All'incontro, ha presenziato anche Valerio Costa, assessore al Comune di Santa Margherita, in rappresentanza dell'amministrazione.