Sulla panchina del Leivi ha vissuto due stagioni alla grande salendo dalla Seconda categoria alla Promozione.
Nel calcio, però, ci si divide anche quando i risultati sono favorevoli. E così è stato per Gianni Siri che ha lasciato il Leivi e si è accasato al Real Val di Vara.
Domenica il calendario metterà di fronte proprio Siri al suo passato. A Beverino si gioca Real Val di Vara-Leivi, match tra due squadre in salute almeno a vedere i risultati della prima giornata.
“Per me non sarà una gara come tutte le altre – ammette Siri -. Al Leivi ho passato due anni fantastici. Ricordo moltissime persone con grande piacere: i giocatori, i tifosi e anche il sindaco di Leivi. Salire dalla Seconda categoria alla Promozione in due anni è stata un'impresa di cui sono orgoglioso di aver fatto parte”.
Ogni rosa, però, ha le sue spine. Quelle di Siri hanno a che fare con la società e soprattutto con il presidente Serafino Oneto. “Oggi non sono l'allenatore del Leivi perchè è stato lui a decidere di interrompere il rapporto – dice Siri -. Nulla da dire, ognuno ha le sue idee. Però il modo in cui mi è stato comunicato che l'allenatore sarebbe stato un altro non mi è piaciuto: solo una semplice telefonata. Sia chiaro, domenica sarò avversario, ma resto un tifoso del Leivi. Spero che la squadra provi altre soddisfazioni come quelle che ho provato io negli ultimi due anni. Domenica sarò felicissimo di vedere tanti amici. Però, ripeto, il modo in cui il mio rapporto con la società è finito proprio non mi è piaciuto non tanto sul piano tecnico, quanto su quello umano”.
Replica il presidente Serafino Oneto:”E' vero, ho deciso io di sollevare Siri dall'incarico dopo la fine dell'ultimo campionato – ammette il numero uno del Leivi -. Mi sono preso questa responsabilità nonostante i risultati non suggerissero questa soluzione. Però su certi aspetti eravamo proprio distanti. A quel punto ho pensato che iniziare un'altra stagione con lui non sarebbe stato il caso. Nessuno vuole togliergli i meriti che ha avuto nelle ultime due stagioni. Come presidente, nonostante non fossi d'accordo su varie cose, l'ho sempre difeso e sostenuto durante la stagione. Poi a bocce ferme ho fatto una serie di valutazioni. Non so quanti altri presidenti si sarebbero comportati come me. Comunque io contro Siri non ho nulla. Domenica non avrò nessun problema a salutarlo”.
