domenica 29 giugno 2025 14:32
Visualizza la versione standard ›

ATTUALITA' | 23 luglio 2013, 08:00

Meduse: ecco come comportarsi.

Sono in aumento nel nostro mare. Cosa fare e cosa non fare.

Una medusa pelagica nocticula

Una medusa pelagica nocticula

Dallo Yacht Club di Rapallo riceviamo e pubblichiamo una serie di utili informazioni sulle meduse.

Nei mari italiani troviamo frequentemente la Pelagia nocticula, a forma di ombrello con tentacoli che hanno la funzione di difesa o di predazione.Studi approfonditi hanno stimato un incremento del 15% della fauna delle meduse marine nei pressi delle nostre coste, con una crescita esponenziale di tre diversi tipi: la Pelagia Nocticula: marroncina di colore e con i tentacoli molto lunghi, Rihzostoma Pulmo: dal colore violetto opalescente; la Velella: la più piccolina tra le tre specie, ma ugualmente molto urticante.

I motivi che hanno contribuito a questo prolificare di meduse, secondo i biologi marini, sono essenzialmente 3:il surriscaldamento delle acque, l'inquinamento delle stesse e la progressiva scomparsa dei predatori naturali delle meduse, ovvero pesce luna (mola), tonni e pesci spada.

Per riconoscere alcuni esemplari cliccare su: http://www.regione.sicilia.it/sanita/media/UserFiles/File/depliant_meduse.pdf

Nei casi di contatto con conseguenze gravi: reazione cutanea diffusa, manifestazione difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione, o si riconoscesse di avere avuto il contatto con una medusa pericolosa, telefonare al 118 e rivolgersi al pronto soccorso più vicino, senza attendere o indugiare.Il contatto dei tentacoli provoca una reazione locale a livello cutaneo: la pelle diventa irritata e arrossata con sensazione di dolore e prurito. Stimolare l’attività muscolare favorisce al veleno di circolare nell’organismo, per tale ragione è necessario mantenere la calma il più possibile.

Ecco alcuni utili consigli in caso di contatto con le meduse: 1) Non strofinate bocca e occhi (se si viene colpiti in queste zone, rivolgersi subito al pronto soccorso);2) Eliminare eventuali frammenti dei tentacoli della medusa facendo scorrere acqua di mare o miscela di acqua di mare e bicarbonato (ottimo) o con le mani, evitare lacerazione dei tessuti (non usare pinzette);3) Non lavare con acqua dolce la parte colpita dai tentacoli della medusa, che favorisce la produzione di neurotossine in grado di causare danni a livello del sistema nervoso centrale, non utilizzare acqua fredda o ghiaccio;4) Non grattare la zona dove è presente l'irritazione in quanto questa azione stimolerebbe l'attività muscolare mettendo in circolo più velocemente la sostanza tossica;5) Non sono utili impacchi con aceto o ammoniaca perchè sulla loro efficacia la medicina moderna ha avanzato numerosi dubbi;6)L'uso di alcool è sconsigliato in quanto potrebbe stimolare l'apertura dei nematocisti, le cellule urticanti delle meduse;Prima di adoperare pomate e creme è sempre bene chiedere il consiglio di un medico o uno specialista;

Il rimedio migliore in caso di contatto con i tentacoli delle meduse è l'applicazione di gel astringente al cloruro d'alluminio, che ha un' immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine.Cortisonici ed antistaminici non vanno bene come primo soccorso, in quanto la loro azione si manifesta dopo circa mezz'ora dall'applicazione quando la fase acuta è già passata. Le tossine sono termolabili, perciò in mancanza d'altro è una buona idea applicare pietre molto calde.Le credenze popolari di strofinare sabbia o altro sulla parte lesa è sbagliata (potrebbe provocare infezione e altre lacerazioni), così come non è provata l’efficacia dell’ammoniaca (urine). L’aceto, invece, c’è un fondo di verità perché contro le punture delle meduse tropicali (cubomeduse) che sono mortali, viene utilizzato l’acido acetico che è contenuto anche nell’aceto casalingo. Ottimo risulta un impasto fluido di bicarbonato di sodio e acqua (di mare) applicato per 30 secondi.

Indietro

Visualizza la versione standard ›