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ALTRI SPORT | 26 gennaio 2017, 07:10

Le parole di Abel Anton in vista della mezza maratona internazionale delle Due Perle

Domenica 5 febbraio a correre tra Santa Margherita e Portofino sarà anche il campione spagnolo iridato di maratona ad Atene '97 e Siviglia '99

Il due volte campione del mondo di maratona Abel Anton

Il due volte campione del mondo di maratona Abel Anton

Classe 1962, lo spagnolo Abel Antòn è stato uno dei più grandi talenti nella storia del mezzofondo e della maratona mondiali.

In pista è arrivato a correre i 5.000 in 13'17" e i 10.000 in 27'51". Nel 1994 si è laureato campione europeo dei 10.000 a Helsinki; nella stessa rassegna è stato bronzo nei 5.000.

Qualche anno dopo, l'esordio in maratona e due titoli mondiali: 1997 ad Atene, davanti a Fiz e 1999 nella "sua" Siviglia. Ha un personale sui 42,195 chilometri di 2h07'57".

Corre ancora (e bene) come Master. Lo vedremo nella mezza maratona delle Due Perle.

Sei stato un ottimo interprete della pista. Quando è venuta la decisione di passare alla maratona?

<Quando ho capito che, in pista, non sarei mai potuto essere il migliore. Volevo giocarmi sempre il podio ed era chiaro che in pista gli africani erano superiori>.

Quando hai iniziato a correre?

<Quando ero un bambino, nelle campestri con la scuola. Poi, alle Superiori, ho cominciato a fare sul serio con quello che sarebbe diventato l'allenatore mio e di Fermin Cacho (campione olimpico dei 1.500 nel 1992, n.d.r.), Enrique Pascal>.

Raccontaci un po’ le vittorie mondiali sulla maratona a Atene e Siviglia.

Quella alla quale tengo di più è Siviglia, perché ho vinto in casa. Entrare nello stadio della Cartuja pieno di spagnoli impazziti è stato pazzesco. Ma pure Atene è stata bellissima. Campione mondiale per la prima volta, un sogno che si realizzava! A Siviglia ho combattuto sino al 38° chilometro con il "vostro" Vincenzo Modica>.

Cos'era la scuola spagnola di maratona?

<Era una scuola di vita, di fatica. Si correva perché non c'erano le alternative che molti giovani hanno oggi. Non ci lamentavamo mai, ci allenavamo con sole, freddo, neve, tutto>.

Quando si decide una maratona? A che chilometro?

<Ogni maratona è diversa, va interpretata. Io aspettavo che fossero gli altri a muoversi per avere l'ultima parola>.

Qual è la gara che ricordi meglio?

<Siviglia>.

Un podista Master cosa dovrebbe fare per correre bene?

<Non esagerare, essere coscienzioso e ascoltare il proprio fisico. L'esperienza è la carta in più che hanno i Master. Devono saperla sfruttare>.

Cs- Danilo Mazzone, in collaborazione con Stefano Pampuro

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