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PALLANUOTO | 14 gennaio 2014, 11:54

Pallanuoto femminile: Sinatra, addio senza polemiche

Il tecnico parla dopo il comunicato del Rapallo che annuncia il divorzio. “E' stato un esonero, ma la società ha il diritto di farlo. Alle ragazze dico: non mollate, sarò sempre il vostro primo tifoso”.

Mario Sinatra a bordo vasca venerdì scorso mentre parla alla squadra. In piedi c'è anche Luca Antonucci, direttore sportivo, e nuovo allenatore gialloblù.

Mario Sinatra a bordo vasca venerdì scorso mentre parla alla squadra. In piedi c'è anche Luca Antonucci, direttore sportivo, e nuovo allenatore gialloblù.

Mario Sinatra saluta il Rapallo. La notizia che girava già ieri è stata confermata da un breve comunicato della società questa mattina.

“Motivi riconducibili a divergenze tecniche” dice il testo diffuso dalla società.

Ma l'ex allenatore gialloblù precisa che “si è trattato di un esonero. Non ho problemi ad ammetterlo. La società ne ha il diritto”.

Sinatra non cambia nemmeno nel momento più difficile, resta equilibrato. Quell'equilibrio che raramente lo ha mostrato arrabbiato nei momenti difficili e che lo ha mantenuto sereno, ma non pazzo di gioia, per i tanti titoli vinti: dieci scudetti giovanili, uno a livello di prima squadra e una Coppa Len.

E' dispiaciuto, è chiaro. Ma conserva il suo stile. E soprattutto non fa polemiche.

Sinatra, allora parliamo di esonero?

Esatto, ma non ci vedo nulla di male. Ogni società ne ha il diritto. E' un esonero per divergenze tecniche. Io non mi sarei mai dimesso.

Stanotte ha dormito?

Certo, ci vuole altro per levarmi il sonno...E poi ho le spalle larghe.

La notizia è arrivata a sorpresa. Se lo aspettava?

Qualche segnale lo avevo avuto.

Del tipo?

No, per favore, non entriamo nei dettagli. Questa è la realtà. Punto e basta. Che piaccia o no. Non voglio fare polemiche.

In ogni caso pare che non sia stata una scelta indolore. Con la società lei si era incontrato sabato e la decisione è arrivata solo ieri....

E' vero. Però avevo avuto la sensazione già sabato che le cose sarebbero andate così. Io ribadisco che non mi sarei mai dimesso. Per il resto torno a dire che ogni società ha il diritto di fare certe scelte.

Altri reagirebbero diversamente...

Io sono io con i miei pregi e i miei difetti. Le polemiche non porterebbero da nessuna parte e non servirebbero a nessuno.

Diciassette anni non sono pochi. Le sembra strano essere fuori?

Mah...per ora no. Tra qualche tempo magari mi mancherà la ruotine delle cose a cui ero abituato. Però va bene così. Mi godrò i miei figli e la mia famiglia. E poi non sono un tipo che si abbatte tanto facilmente. Gliel'ho detto: ho le spalle larghe. E poi qualcosa di simile mi era già successo....

Si riferisce a quando il Rapallo diventò Pro Recco e lei fu “retrocesso” al ruolo di allenatore delle giovanili?

Esatto, fu un po' diverso perchè comunque fui messo nelle condizioni di lavorare benissimo. Però, in un certo senso, ero stato esonerato dalla prima squadra.

Tra l'altro durante i suoi diciassette anni a Rapallo lei è diventato grande: si è sposato ed è diventato papà per due volte. Ma come allenatore ha più dato o ricevuto?

Mah, forse ho più dato. Ma ho ricevuto moltissimo. Le squadre che ho allenato mi hanno regalato tantissime soddisfazioni. E anche la società comunque, se devo fare un bilancio di questi anni, mi ha dato tanto.

Tra i tanti trofei vinti quale sceglie?

Non saprei, direi tutti. Certo il primo scudetto giovanile del 2003 fu una grande gioia. Ma anche lo scudetto assoluto lo scorso anno. E poi la Coppa Len per come era arrivata. Ma anche la salvezza con il Messina. E ci metto pure le promozioni dalla B e dalla A1. Senza contare le tante amicizie.

Ha sentito qualcuno?

Tanti via sms. Anche giocatrici che avevo dieci anni fa. Mi hanno fatto piacere. Al telefono ho sentito solo il capitano Teresa Frassinetti.

Non è andato in piscina ?

No. Ci sarà modo di incontrarci con tutta la squadra più avanti. Al capitano ho detto di portare alla squadra il mio messaggio:”Non mollate, andate avanti e fate di tutto per vincere, io resto il vostro primo tifoso”.

Il suo futuro come lo vede? E' pronto a cominciare una nuova avventura?

Se qualcuno mi vuole io sono qua. Ho sempre pensato che prima o dopo con il Rapallo ci saremmo separati. So che è anomalo che è un allenatore resista così a lungo. Magari non pensavo che le cose finissero così. Ma, ripeto, ci sta.

Quindi l'anno prossimo la vederemo su una nuova panchina?

Questo non lo so. Non dipende solo da me. So solo che quando si chiude una porta, magari se ne aprono due. E che nonostante la mia esperienza con il Rapallo sia stata positivissima l'obiettivo più bello è quello che deve ancora venire.


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