Viaggi inutili per partite inutili. La polemica innescata solo una decina di giorni fa da Paolo De Crescenzo, allenatore dell’Acquachiara, nel mondo della pallanuoto non sembra aver insegnato niente a nessuno. Il tecnico, parlando delle finali maschili (inutili) dal quinto all’ottavo posto, aveva detto:”Vorrei sapere perché i quarti di finale si giocano in due partite e le finali dal quinto all’ottavo posto in tre. E’ una formula grottesca e si fanno spendere soldi alle società inutilmente”.
Ora il problema tocca il Rapallo di pallanuoto femminile. Le gialloblu sono state battute mercoledì ad Imperia e dovranno giocare la finale per il terzo posto contro l’Orizzonte. A calendario la prima gara è in programma domenica in terra siciliana per una sfida inutile visto che entrambe le squadre accederanno ai preliminari di Champions del prossimo anno.
Ma provate voi a trovare voli disponibili per e dalla Sicilia nel ponte del primo maggio. Provate: troverete a malapena pochi posti e a costi altissimi.
Cosa farebbe una Federazione responsabile in questi casi che tutela davvero le proprie società? Sposterebbe almeno l’incontro di qualche giorno (come minimo) oppure darebbe vita a scelte intelligenti come far giocare gli incontri a metà strada (Roma) come accaduto per Bogliasco-Messina.
Invece niente. Il Rapallo sarà costretto a giocare a Catania, domenica alle 19. Il che vuol dire prenotare un volo di andata al mattino (il problema a scendere non c’è) e trovare un volo di rientro alla sera. Ma quest’ultima opzione è impossibile. Non ci sono voli diretti a Roma o in qualsiasi aeroporto del nord Italia che abbiamo sufficienti posti liberi (almeno quindici) per tutto l’entourage gialloblu. Soluzioni? Far prendere alle ragazze voli diversi (tre a Bologna, due a Pisa, quattro a Milano eccetera eccetera), ipotesi questa imbarazzante, oppure prenotare in albergo (altri soldi) e ripartire il giorno dopo. Attenzione, però, i prezzi dei biglietti aerei non scendono nemmeno lunedì 4 maggio.
Morale: andata e ritorno costeranno al Rapallo tra i 450 e 670 euro a testa! Fate voi i conti. A questo aggiungeteci le spese alberghiere.
Cifre imbarazzanti per una gara inutile. Il Rapallo, per la cronaca, ha provato in tutti i modi a far valere le proprie (oggettive) ragioni. Ma la Fin (che altre volte ha modificato il programma in base alle esigenze delle varie squadre) non ha voluto ascoltare: sorda alle richieste altrui, ma anche incapace di fare due calcoli e capire che certe cifre per una società (soprattutto per un match inutile) non fanno altro che rendere il mondo della pallanuoto più povero di quanto non lo sia già.
Cui prodest?
Intanto il sito www.wpdworld.com ha ripreso l'articolo di www.tuttolevante.it e ha ascoltato sul tema il direttore generale dell'Orizzonte Giuseppe La Delfa. Ecco il link per leggere le sue dichiarazioni.