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ATTUALITA' | 26 settembre 2017, 11:05

Come scegliere la Baby Sitter?

La babysitter potrebbe essere una delle soluzioni: c’è chi ha l’esigenza di avere la tata in casa tutti i giorni, chi solo per il doposcuola, chi occasionalmente. L’importante è definire fin dal primo accordo quali saranno le tempistiche e le remunerazioni.

Come scegliere la Baby Sitter?

Capita a volta di dover accompagnare il primogenito alla scuola vela, ma piove, fa freddo, c’è traffico e portare dietro il fratello più piccolo si trasforma in un problema. Oppure mamma e papà vorrebbero andare al derby ma sarebbe meglio che il bimbo di pochi mesi stessa a casa. Ecco queste sono delle occasioni ‘eccezionali’ per le quali un aiuto esterno si dimostra utilissimo. Non sempre ci sono i nonni a disposizione...

La babysitter potrebbe essere una delle soluzioni: c’è chi ha l’esigenza di avere la tata in casa tutti i giorni, chi solo per il doposcuola, chi occasionalmente. L’importante è definire fin dal primo accordo quali saranno le tempistiche e le remunerazioni.

Ma come fare a scegliere la babysitter?

Il passaparola è sempre lo strumento preferito dalle mamme: collaborare con una babysitter che ha già lavorato per dei conoscenti è garanzia di qualità. Ma se tutte le baby sitter di Genova a noi note sono occupate, il web diventa strumento prezioso di ricerca. Su siti come Sitly si possono individuare i profili a noi più consoni, anche verificando il luogo di abitazione.

Dopo una prima selezione visionando i curriculum è bene fissare dei colloqui. Durante questi incontri è consigliabile affrontare alcuni punti come:

- il livello di esperienza del candidato: una ragazza giovane avrà pregi e difetti rispetto ad una baby sitter matura che lavora da 5 o 10 anni;

- la sua formazione e le qualifiche nel settore;

 - l’eventuale conoscenza di lingue straniere;

- la capacità e la disponibilità, ove necessario, di guardare più di un bambino;

- la disponibilità oraria;

- la disponibilità a occuparsi anche delle pulizie;

- la conoscenza di manovre di primo soccorso;

- il luogo di residenza, come si diceva, per sfruttare la vicinanza in caso di necessità last minute;

- che tipologia di contratto viene richiesta.

Tutte queste indicazioni sono fondamentali anche per definire il prezzo, che è poi uno dei punti più ‘caldi’ della collaborazione.

Qual è il valore medio da cui partire?

Il consiglio è informarsi prima tra altre mamme quale sia la tariffa diffusa nella propria città o nel proprio paese. Da una ricerca condotta da Sitly è risultato che la cifra media richiesta per un’ora di lavoro come babysitter in Italia è 7, 67 euro. A Milano però il prezzo sale a 8,4 euro, mentre a Bari scende fino a 6,84 euro. Per quel che riguarda la Liguria  si va da Savona con 7,8 euro all’ora, fino a La Spezia (8,07), Genova (8,26) Imperia (8,29 euro), il capoluogo più care. Per non parlare di San Lorenzo Al Mare, dove vengono chiesti 12 euro all’ora, mentre a Sanremo e a Portofino la media si aggira su 8 euro.

Al di là degli aspetti tecnici è bene guardare il carattere dell’aspirante babysitter: la passione che mostra nel suo lavoro, l’amore verso i bambini, la capacità di essere creativa ed intrattenerli (se già grandicelli) o di assistere, cambiare, dare la pappa, gestire le nanne se sono piccoli.

Solo un periodo di prova potrà davvero confermare se sia la tata giusta.

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