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CALCIO | 24 agosto 2013, 07:30

La Val d'Aveto va a scuola di motivazioni

La società ha ingaggiato una professionista motivazionale, Elisabetta Biggio:“Ogni giocatore può essere leader solo se fa parte di un gruppo, le chiavi sono la passione e la generosità”.

La professoressa Elisabetta Biggio

La professoressa Elisabetta Biggio

“Lo sai come sono fatto? Se non mi invento qualcosa non sono contento”. Massimo Perego, allenatore della Val d'Aveto, sorride mentre presenta la nuova figura che entra a far parte del suo staff.

La persona in questione si chiama Elisabetta Biggio, è di Sestri Levante, ed è una pedagogista che insegna lettere alle superiori, ma anche nel caso della Val d'Aveto si presenta come esperta motivazionale.

La squadra ha già avuto un primo incontro. Molti altri ne seguiranno nel corso della stagione. “La regola base di una squadra di calcio vincente è formare un gruppo – dice proprio Elisabetta Biggio -. Il concetto che proverò a spiegare ai ragazzi è che prima di essere leader si deve far parte di un gruppo. Fatta questa premessa, chiunque può essere un leader. Alla base di tutto questo, però, ci vogliono passione e generosità”.

La professoressa Biggio non è nuova del mondo del calcio. Nelle ultime due stagioni ha seguito le giovanili del Sestri Levante. “Mi occupavo di più gruppi, in questo caso, invece, il gruppo è unico – spiega -. Per quello che riguarda l'età le metodologie non cambiano più di tanto. Certo negli adulti ci sono idee e concetti più radicati. Ma questo non è detto che sia necessariamente un male. Anzi, a volte può essere anche un bene”.

Perego ascolta e sorride:”Io con le parole non sono bravo – scherza -. Per questo faccio parlare lei”. E proprio sulle parole si concentrerà il lavoro della professoressa Biggio. “Le metodologie sono diverse, a volte sono previsti anche esercizi di gruppo proprio per far capire che il legame e l'organizzazione sono alla base di un successo – spiega -. Però inizialmente faremo molti discorsi. Magari sarò io a sorpresa a porre delle domande. Poi, anche in base all'andamento dei risultati, vederemo che tipo di lavoro fare. In generale dai pochi minuti di confronto che ho avuto le sensazioni sono buone. C'è un gruppo che ha voglia di fare bene”.

La prima analisi dell'esperta rincuora i dirigenti. “Ci sono giocatori esperti e altri ragazzi molto giovani su cui crediamo e che nel futuro potranno diventare importanti – spiega il direttore sportivo Rudy Cappuccini -. Anche a livello dirigenziale stiamo cercando di fare gruppo perchè proveniamo da ambienti diversi. Però l'arrivo dei nuovi non ha creato problemi nella vecchia dirigenza che è rimasta tutta al completo”.

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