La rete segnata da Carlos França, ieri pomeriggio sul campo dell'Albese, ha un significato speciale. Non solo perchè è la decima in questo campionato ma perchè è la centesima per l'attaccante italobrasiliano, cittadino del mondo, campione a tutto tondo.
Qualsiasi maglia indossa - Caperanese, Chiavari Caperana, Bogliasco, Legnago Salus, RapalloBogliasco - França segna. A raffica. E colleziona record: 28 gol in 28 partite con la Caperanese in Eccellenza, centrando la storica promozione in serie D. Altro primato: in quella stagione, Carlos ha segnato per 15 turni consecutivi.
Il giocatore, sposato con Camilla Bodini, papà di due bambini, si racconta sul suo sito internet: carlosclayfranca.wix.com/carlosfranca.
Ci sono pezzi della sua vita. Parla anche della malattia, non solo dei gol. "Quando la mia carriera calcistica sembrava decollare, giocando in Spagna, mi hanno scoperto un tumore alla colonna vertebrale, che mia ha allontano dai campi di calcio per 2 anni e mi ha riportato in Brasile. I medici non mi hanno assicurato che avrei potuto tornare a giocare a calcio dopo un intervento chirurgico per rimuovere il tumore, perché questo era situato in un luogo non molto comune e la chirurgia sarebbe stata molto delicata, ma Dio in questo momento di difficoltà mi ha fatto una promessa ed io ho deciso di credere in questa promessa e nient'altro".
França racconta ancora sul suo spazio web: "Ho cominciato ad avere un desiderio dentro di me di cercare qualcosa di più grande per la mia vita, uno scopo, una forza, una pace, una gioia che mi portasse più comprensione su questo mondo e di me stesso ed è stato in quel momento che ho cominciato ad avere belle esperienze con Dio che mi hanno portato a conoscere veramente il suo amore per me e mi sono consegnato interamente a Lui. Con la forza che Lui mi ha dato, con grande coraggio, fede e determinazione, sono riuscito a lottare fino alla fine contro questa malattia ed ora sono di nuovo in campo per l'onore e la gloria del Signore Gesù Cristo".
França ha giocato in 8 paesi diversi. "Il calcio mi ha dato l'opportunità di viaggiare e conoscere diversi paesi come Brasile, Spagna, Italia, Stati Uniti, Belgio, Olanda, Germania, Libano ed imparare a parlare 5 lingue: portoghese, inglese , italiano, spagnolo e catalano (lingua usata Catalunya - Barcelona), dove ho vissuto per due anni. Sono state esperienze meravigliose, ho imparato che le persone sono diverse, con culture diverse, ho imparato che, anche con queste differenze dobbiamo amare e rispettare gli altri. Oggi ringrazio Dio per la seconda possibilità che mi stà dando di continuare a fare ciò che è la mia passione, giocare a calcio e continuare a o giocato in diverse squadre, categorie livelli diversi, e posso dire che in ognuno di loro ho imparato qualcosa di diverso che mi è servito per diventare il giocatore e la persona che sono".
