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CALCIO | 12 novembre 2013, 10:05

Prima categoria: Val d'Aveto, prima sconfitta

Gli yeti cadono in casa del Marolacquasanta e perdono la vetta. Massimo Perego, contrariato, parla dei pregi degli avversari per rimandare ai difetti della sua squadra e avverte:”Mi sono dato dieci giornate per tracciare un bilancio generale”. La motivatrice Elisabetta Biggio:”Prima sconfitta, via la paura”.

Massimo Perego, tecnico della Val d'Aveto, avverte:"Dieci giornate sono un lasso di tempo più che sufficiente per fare una valutazione generale".

Massimo Perego, tecnico della Val d'Aveto, avverte:"Dieci giornate sono un lasso di tempo più che sufficiente per fare una valutazione generale".

Prima o dopo il momento della sconfitta arriva per tutti. I numeri parlano chiaro: le squadre che chiudono una stagione senza perdere sono pochissime, tanto che negli anni vengono sempre ricordate. Ma perdere non piace a nessuno, soprattutto ad un tipo come Massimo Perego che non ha mai fatto mistero di digerire difficilmente le sconfitte. La sua Val d'Aveto è caduta per la prima volta domenica in casa del Marola, nel girone D di Prima categoria, e lui mastica amaro.

“Se sono infastidito? Certo che lo sono e anche parecchio” dice il tecnico.

Perego da una parte vorrebbe parlare. Dall'altra sa, conoscendosi, che aprire il libro significherebbe andare anche oltre quelli che sono i mestieri. “E' un po' presto per parlare della partita – sottolinea -. Sì, lo so che sono passate parecchie ore. Ma a me mica è passato il fastidio”.

Allora avanti con il giudizio sulla squadra avversaria i cui complimenti suonano più (ma non c'è conferma) come una serie di critiche alla propria formazione. “Bella compagine, farà benissimo – dice l'allenatore -. Noi? Siamo stati imprecisi. Loro sono andati molto bene, è una formazione che corre e lotta, una compagine costruita con un budget limitato. La rissa finale? A me non ha toccato più di tanto. Se loro erano un po' più caldi di noi significa che avevano tanta voglia di giocare a pallone”.

Passo e chiudo. Di più Perego non dice. Ma per certi versi sembra aver già detto abbastanza. Sulla classifica, invece, il tecnico rimanda ad un concetto espresso già più volte. “Ora non siamo più primi, va bene così – dice l'allenatore -. Più di una volta avevo detto che fare la lepre in questa parte della stagione non mi interessa”.

Il pensiero va, dunque, al futuro. Un futuro che a dicembre potrebbe portare molte novità di mercato. E voci in entrata sono tante, ma si parla anche di gente in uscita. E Perego torna sibillino:”Io vorrei arrivare primo”. Il tecnico cala l'accento su quell'”io”. Messaggio in codice per qualcuno? Roba del tipo:”Io resto, altri non so”. Potrebbe essere conoscendo l'allenatore. Ma manca la controprova. Di certo le prossime settimane saranno utili per fare un po' di chiarezza. E Perego conferma:”Dieci giornate – dice -. Mi ero dato questo tempo per valutare molte cose. Poi vedremo”.

Intanto questa sera l'incontro con la motivatrice Elisabetta Biggio avrà come tema proprio la battuta d'arresto subita in casa del Marola. Che significato dare? In poche parole l'esperta inquadra l'argomento:”Prima sconfitta uguale via la paura”.


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